Bambino di 9 anni si toglie la vita dopo aver rivelato la sua omosessualità
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29 agosto 2018
Leia Pierce durante un’intervista all’emittente televisiva KDVR-TV ha raccontato di come il figlio di 9 anni pochi giorni prima si fosse tolto la vita. Il ragazzino aveva rivelato alla madre del suo orientamento durante quest’estate, e voleva che anche i suoi compagni di classe, di ritorno a scuola, ne venissero a conoscenza.
Tornato sui banchi lunedì 20 agosto alla scuola elementare Joe Shoemaker (Denver, Colorato), cerca di spiegare ai compagni il suo orientamento sessuale. Questi ultimi però non sono stati comprensivi, e anzi, hanno intrapreso nei suoi confronti atti di bullismo, incitandolo inoltre al suicidio.
L’atto estremo non si è fatto attendere: il corpo del ragazzino è stato trovato nell’abitazione della famiglia.
Fonti[]
- «Usa, bullizzato a scuola perché gay: bambino di 9 anni si suicida a Denver» – Corriere dello Sport, 29 agosto 2018
- Simone Pierini «Bullizzato a scuola perché gay, si toglie la vita un bimbo di nove anni» – Il Messaggero, 29 agosto 2018
August 10, 2016
Colorado: paracadutisti si salvano da un aereo in fiamme
Colorado: paracadutisti si salvano da un aereo in fiamme
mercoledì 10 agosto 2016
Un Beechcraft B90 simile a quello coinvolto nell’incidente
Tredici paracadutisti si sono lanciati da un aereo in fiamme a 609 m di altitudine. Il pilota del velivolo, un Beechcraft B90, ha lanciato l’allarme poco dopo il decollo dal Colorado Springs East Airport, in Colorado.
L’uomo ha notato subito che uno dei due motori aveva preso fuoco e ha compiuto un atterraggio di emergenza dopo che tutti i paracadutisti si erano lanciati dal portellone.
In un post su Facebook, la Out of the Blue Skydiving, compagnia per la quale operava il pilota, ha affermato che il motore ha preso fuoco dopo essere stato colpito da almeno un uccello. Kendra Boysen, proprietaria della compagnia di paracadutismo, ha fatto notare che il lancio è avvenuto da un’altitudine molto bassa (solitamente, i lanci vengono effettuati intorno ai 3 658 m) e che nel motore del velivolo sono state trovate delle piume.
Fonti
- [EN] – Keith Coffman «Colorado skydivers parachute safely from burning plane» – Reuters, 8 agosto 2016
July 22, 2012
Sparatoria alla prima di Batman, 12 le vittime
Sparatoria alla prima di Batman, 12 le vittime
Colorado, domenica 22 luglio 2012

Collocazione geografica e mappa del luogo della sparatoria
Un ex studente di neuroscienze di 24 anni, James Holmes, ha lanciato un lacrimogeno e poi aperto il fuoco durante la proiezione della prima del film Il cavaliere oscuro – Il ritorno nel 16th Century Movie Theater ad Aurora, in Colorado negli Stati Uniti. L’attacco ha ucciso 12 persone e ne ha ferite 58.
Dopo la strage Holmes ha provato a scappare ma è stato poi fermato e arrestato senza opporre resistenza. La polizia sostiene che «ha agito da solo e non aveva precedenti penali».
Forse travestitosi come il personaggio Bane (noto anche come Flagello), era armato di due pistole Glock, un fucile a pompa Remington e un fucile semiautomatico Smith & Wesson modello AR-15. Le persone, disorientate, hanno inizialmente creduto che si trattasse di una trovata pubblicitaria.
Il presidente Barack Obama ha ordinato di porre le bandiere a mezz’asta fino al 25 luglio in segno di lutto.
Fonti[]
- ««Sono Joker» e spara alla prima di Batman. A Denver un killer uccide 12 persone, 58 feriti» – Corriere della Sera, 20 luglio 2012

Wikipedia ha una voce su Massacro di Aurora.
December 20, 2007
Colorado: uccide la sorella imitando un videogioco
Colorado: uccide la sorella imitando un videogioco
giovedì 20 dicembre 2007
Una bambina di sette anni è morta a Johnstown, cittadina del Colorado, negli Stati Uniti d’America, a seguito delle ferite riportate dopo che è stata picchiata a sangue dalla sorella e dal fidanzato di quest’ultima, che, imitando il videogioco Mortal Kombat, l’hanno colpita in modo gravissimo e continuativo fino a farla svenire. A nulla è valso il tentativo dei giovani, di 16 e 17 anni, di rianimarla; la piccola Zoe Garcia ha smesso di vivere subito dopo il ricovero in ospedale.
Dall’autopsia, effettuata subito dopo il decesso, sono risultate venti ferite, emorragie interne, tumefazione cranica e rottura del polso. I ragazzi, quando si sono accorti della gravità della situazione, hanno telefonato alla madre della bambina alla quale facevano da baby-sitter e all’ambulanza, ma non c’è stato nulla da fare. Gli adolescenti, che la legge ha indagato come fossero maggiorenni, rischiano una condanna a 48 anni di carcere.
Fonti
- «Picchia a morte la sorellina di 7 anni Stava imitando Mortal Kombat» – Corriere della Sera, 20 dicembre 2007
- 20 dicembre 2007
August 29, 2006
Omicidio della baby-modella: non è Karr l\’assassino
Omicidio della baby-modella: non è Karr l’assassino
martedì 29 agosto 2006
Non è John Mark Karr l’assassino della piccola JonBenet Ramsey, la bambina modella uccisa nella notte di Santo Stefano di dieci anni fa. Le indagini fatte sul DNA dell’uomo, infatti, non corrispondono al materiale organico rinvenuto sul cadavere della vittima, che subì una violenza sessuale prima di venire strangolata.
L’ex insegnante, catturato nei giorni scorsi a Bangkok aveva ammesso di essere il responsabile dell’omicidio, affermanto tra l’altro che si trattava di un incidente, ma stamattina la polizia di Boulder, in Colorado, dove la bimba viveva, ha smentito l’autoaccusa di Karr, definendolo un “pedofilo e mitomane, ma non l’assassino della Ramsey”.
Articoli correlati
- maggiori informazioni sull’articolo corrispondente sulla edizione in lingua inglese di Wikinews: Case against Karr dropped: no DNA link to JonBenet Ramsey murder
Fonti
- «Baby-modella uccisa, Dna scagiona imputato» – la Repubblica, 29 agosto 2006
- 29 agosto 2006
August 17, 2006
Arrestato a Bangkok l\’assassino della bimba modella
Arrestato a Bangkok l’assassino della bimba modella
lunedì 17 agosto 2006
La polizia thailandese ha arrestato a Bangkok su mandato di cattura della polizia americana John Mark Karr, ex maestro elementare, che dieci anni fa avrebbe ucciso la bimba modella di sei anni JonBenet Ramsey, occultandone il corpo nello scantinato della villa della bambina.
Il caso era apparso subito un mistero per la polizia, che in un primo momento aveva sospettato dei genitori, e in particolare della madre, Pasty Ramsey, che il 26 dicembre 1996 aveva denunciato la scomparsa della bimba. Poche ore dopo, il corpo della piccola era stato ritrovato legato, uccisa da soffocamento.
Dopo l’accusa, la madre aveva subito ipotizzato che l’autore del delitto fosse stato un esterno alla famiglia, ma non sono mai state trovate prove in questo senso. Oggi la svolta nelle indagini, che dopo un pedinamento di 21 giorni, hanno portato all’arresto di Karr, che durante l’interrogatorio avrebbe confessato l’omicidio. L’uomo avrebbe anche dichiarato di essersi innamorato della bambina quando aveva 31 anni (oggi ne ha 41), e che la sua morte è stata accidentale e non intenzionale.
L’uomo verrà ora estradato negli Stati Uniti per sostenere il processo che metterà la parola fine ad una storia durata dieci anni, e che ha spaccato l’opinione pubblica americana.
Fonti
- «Usa, arrestato dieci anni dopo l’assassino della bimba modella» – la Repubblica, 17 agosto 2006
February 24, 2006
È morto l\’attore Dennis Weaver
È morto l’attore Dennis Weaver
24 febbraio 2006

Dennis Weaver nel 1997
Si è spento oggi nella sua casa di Ridgway (Colorado), l’attore statunitense Dennis Weaver. Aveva 81 anni. La morte è stata provocata dalle complicazioni del cancro di cui l’attore soffriva da tempo.
Weaver è stato il protagonista del film di Steven Spielberg Duel. Dopo alcune interpretazioni in una decina di film, l’attore era divenuto famoso grazie alla serie di telefilm Uno sceriffo a New York trasmesso alla NBC.
Fonti
- 24 febbraio 2006
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